Val Borbera
La val Borbera (val Borbëa in ligure, val Borbaja in piemontese) è una vallata
formata dal torrente Borbera, tributario dello Scrivia, situata nella provincia
di Alessandria, storicamente legata alla Repubblica di Genova, poi alla Repubblica Ligure e tuttora fortemente legata alla Liguria.
Questa valle che si incunea tra la val Boreca (Piacenza) ad est, la val Vobbia,
val Brevenna e Alta val Trebbia (Genova) e la valle Spinti (Alessandria e Genova)
a sud e la val Curone, val Grue e valle Ossona (Alessandria) a nord.
È delimitata ad ovest dallo Scrivia. È circondata da alte montagne, che la rendono
un luogo isolato dalle vallate circostanti, poco toccato dall’industrializzazione
e quindi con una natura ben conservata. È l’unica valle del Piemonte a confinare
con l’Emilia-Romagna.
In bassa valle la vegetazione è formata da ontano, olmo, nocciolo, rovere, castagno
e acacia non autoctona della valle, è presente coltivato anche il gelso ora sostituito
da colture di cereali e foraggio. In alta valle la vegetazione è caratterizzata da faggio,
rovere e castagno con presenze sporadiche di larice e conifere. La fauna è costituita
da volpi, lepri, scoiattoli e vi sono tracce dei lupi italici. In quantità notevole,
la presenza di cinghiali, o porcastri, soggetti a battute di caccia nel periodo invernale. Dell’avifauna sono presenti la garzetta, lanitticora, il gabbianello, il beccaccino
e il piovannello pancianera, la ballerina gialla, la cutrettola, il corriere piccolo
e il martin pescatore; nella valle è presente il 70% dell’avifauna appenninica.
La val Borbera fu inizialmente abitata dall’Età del Ferro (~1000 a.C.) da tribù Liguri
(forse i Dectunini) che fondarono sicuramente Albera Ligure. Nel 30 a.C. la valle
fu occupata definitivamente dai Romani e in età augustea entrò a far parte della Regio
IX della Liguria con capoluogo Genua. Alla vigilia delle invasioni barbariche
faceva parte della Diocesi dell’Italia (V) (con capoluogo Mediolanum) e come parte
della Liguria. Durante le invasioni barbariche fu prima parte dei domini di Odoacre
(476-493) fu invasa dai prima invasa dai Visigoti intorno 493 e dai Longobardi intorno
al 570 e vi operarono dall’ora i monaci dell’Abbazia di San Colombano di Bobbio.
Nel 774 Carlo, re dei Franchi invase i territori longobardi e la val Borbera entrò
a far parte del Sacro Romano Impero. Nell’843 entrerà a far parte del Regno d’Italia
di Lotario di cui fece parte fino all’888. In età comunale subentrarono i Malaspina
(Guelfi) si allearono col vescovo di Tortona, nel XIV secolo con la caduta del potere
dei Malaspina la valle fu così suddivisa: Cantalupo Ligure e Prato ancora ai Malaspina
(formale controllo vescovo di Tortona, poi del Ducato di Milano) l’alta valle alla
famiglia Fieschi (formale controllo Repubblica di Genova, nell’ambito dei cosiddetti
Feudi Imperiali) Stazzano e la bassa valle sotto diretto controllo del vescovo di Tortona,
poi al Ducato di Milano, eccetto Vargo (formale controllo Repubblica di Genova,
nell’ambito dei cosiddetti Feudi Imperiali).
La valle è stata inizialmente contesa tra il vescovo di Tortona, il comune di Genova
e i Feudi Imperiali. Poi per secoli è stata divisa tra il Ducato di Milano, i Feudi
Imperiali delle famiglie genovesi e la Repubblica di Genova. Dal 1738 la bassa valle
passa ai Savoia, nel 1797 fino al 1805 tutta la valle è sotto la Repubblica Ligure
e dopo la parentesi napoleonica, dal 1814 entra a far parte interamente del Regno
di Sardegna sotto la Divisione di Genova e la Provincia di Novi.
Dal 1748 la bassa valle passò sotto il Regno di Sardegna, invece l’alta valle
fu controllata dalla Repubblica di Genova e dalle famiglie Adorno, Spinola, Fieschi
e Malaspina. Durante la parentesi napoleonica nel 1797 entrò a far parte in parte
della Repubblica Ligure fino al 1805, poi entrò a far parte dell’Impero Francese
nel Dipartimento di Genova. Dal 26 dicembre 1814 al 7 gennaio 1815 fece di nuovo
parte della Repubblica Ligure. Dopo il congresso di Vienna entrò a far parte
della provincia di Novi Ligure come parte della Liguria e del Regno di Sardegna;
nel 1859 venne staccata dalla Liguria e unita alla provincia di Alessandria
e quindi al Piemonte dal presidente del consiglio che era allora l’alessandrino
Urbano Rattazzi; nel 1861 entrò a far parte dell’Italia unita.
Durante la Prima guerra mondiale ad Arquata Scrivia, presso la foce del Borbera
ci fu un campo militare inglese dal 1915 al 1921, poi nella Seconda guerra mondiale
dopo il 1943 la valle fu luogo di scontri tra nazifascisti (che controllavano la bassa
valle) e partigiani (che controllavano l’alta valle) e fu interamente liberata
dai partigiani nel 1945. A Rocchetta Ligure fu eletta per la prima volta una donna
a consigliere comunale nel maggio del 1945, poco dopo la Liberazione.
Esiste una cerchia ristretta di persone che lavora da anni ad un progetto di studio
e promozione del territorio a nostro parere davvero di rara bellezza.
Ci riteniamo fortunati ed orgogliosi di fare parte del territorio di cui parlano.
Spargete la voce, promuovete questa iniziativa con i vostri amici e famigliari
Dove comincia l’Appennino è un documento in continua mutazione, in movimento.
Un patrimonio comune.